L’autoritratto è un genere fotografico a se stante, come il paesaggio o lo still life, dove il soggetto della immagine coincide con l'autore, in una sovrapposizione non da poco. Sono molti quegli autori che hanno praticato esclusivamente ed ossessivamente questo approccio fotografico (F. Woodman, A.R. Minkkinen, C. Sherman, C. Cahun...solo per citarne alcuni).

Ma non è sempre agevole arrivare a puntare la propria fotocamera "contro" di se, alle volte è necessaria una certa gradualità, perché il rapporto con la propria immagine è un rapporto spesso, per non dire sempre, difficoltoso e pieno di insidie.

All'inizio di un percorso di ricerca sulla propria immagine si possono attuare degli escamotage per ovviare ad eventuali difficoltà: si inizia puntando la fotocamera sul mondo esterno cercando punti di contatto con la propria intimità, poi si può passare ad inquadrare la propria ombra, il proprio riflesso, o parti di sé, ci si può inquadrare di spalle in un panorama che in qualche modo corrisponde con il nostro stato d'animo, alla fine si può puntare la macchina fotografica sul proprio volto, aprendo infinite possibilità.

Il volto allora diventa la maschera di quel personaggio che "abita" l'immagine fotografica e - questo è il dato rilevante - rappresenta solo una parte di noi. Questo è un importante punto di partenza per poter avere una nuova consapevolezza di sé utilizzando la fotografia.