p s i c o f o t o g r a f i a
La fotografia che amo, quella che pratico, quella che riconosco come significativa, mostra sempre un contenuto ulteriore rispetto al dato della semplice presenza di elementi ben composti all’interno della foto.
Esiste come un “retropensiero”, non tanto come elemento nascosto, quanto come surplus di capacità comunicativa in una immagine che giustappone nel modo corretto elementi significativi. Questo processo si può forzare, virando nella fotografia astratta, ma anche andando nella direzione opposta, penso alla fotografia concettuale o anche a quella più documentaria.
È proprio nell’equilibrio tra elementi documentativi ed astratti che una immagine acquista un maggior impatto visivo: quando c’è qualcosa che non torna, qualcosa di insolito che rimanda ad altro, che fa pensare che quella immagine non finisce li, un senso di incompiuezza che invita l’osservatore a completare l’opera con il proprio sguardo, e sopratutto con la propria immaginazione.
La "Psicofotografia" quindi vuole individuare un certo tipo di fotografia che, rappresentando elementi interni dell'autore, si collega e si completa con la psiche dell’osservatore. L'atto dell'osservazione completa e cambia l'oggetto osservato.
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WORKSHOP ESPERIENZIALE RITRATTO e AUTORITRATTO
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tecnica/teoria del ritratto/autoritratto in sala di posa/aula
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